la lecciona di viareggioBuongiorno e ben ritrovati sul canale di Hikingtuscany.com con Andrea Innocenti la vostra guida ambientale escursionistica.
Quest’oggi partiamo da Viareggio per andare ad esplorare una delle aree protette più interessanti della Toscana. Si tratta di un ambiente dunale, dunale costiero e ci addentreremo nell’area
protetta della Lecciona che tra i viareggini è abbastanza conosciuta ma a livello regionale molti non la conoscono affatto per cui andiamo a vedere pregi e difetti di questa importante area naturale. Gli ambienti di dune costiere sono molto fragili e vulnerabili per cui andiamo a vedere lo stato di conservazione di quest’area molto importante per numerose specie animali e vegetali ma prima di tutto come di consueto, sigla!

Ecco questa de La Lecciona di Viareggio è un’escursione che offre possibilità di riflettere sia su aspetti naturalistici quindi l’ampia varietà di vegetazione che si può osservare procedendo dalla parte più
distante fino alla parte più prossima al  mare sia anche su aspetti storici. Tra poco andremo ad incontrare alcuni manufatti del xviii secolo in particolare alcuni fortini avamposti che  permettevano allo stato lucchese di presidiare il territorio, andiamo a vedere.
Ecco vi ho fatto vedere qui dietro di me ci sono i resti di un vecchio fortino risalente al xviii secolo quindi siamo sul finire del 1700 e questi fortini erano stati eretti dalla repubblica di
Lucca appunto a scopo di monitorare le attività marittime. Potete pensare che a quell’epoca la linea di costa era molto prossima a questo punto per cui avere un fortino in questa posizione significava appunto avere una percezione ideale dei movimenti che potevano avvenire a mare per cui era un punto di presidio importante per lo stato lucchese.
E’ un ambiente veramente fresco qui ci troviamo a circa 800 metri dalla costa e lo vedete che di tanto in tanto ritroviamo un bell’esemplare di pino domestico. I pini domestici furono piantati qui intorno al 1700 appunto dallo stato di look per scopo di stabilizzare la costa e anche per produrre pinoli pignolo e appunto il seme la parte interna del seme di questo di questa specie di pino Pinus pinea che appunto ha avuto un importanza anche alimentare sin da epoca remota.

Come vi dicevo via via sia per via delle tempeste sia per la senescenza naturale di questi vecchi pini domestici via via cadono e muoiono per cui si formano questi radure dove specie eliofile
cioè che gradiscono irraggiamento solare è una grande quantità di luce in queste condizioni altre specie sono più competitive che possono andare a sostituire il pino domestico per andare
a ricostituire un bosco autoctono locale.
Ci troviamo in uno dei passaggi più belli che possiamo provare qui alla lezione a questa passerella di legno che va appunto a oltrepassare una lama le lame qua sono degli stagni di forma lineare allungata parallele accosta lungo cui cresce una vegetazione del tutto particolare legata appunto alla presenza di acqua dolce per molti mesi all’anno. Vedete qui l’ambiente ancora è allagato e troviamo diversi gerbi diversi isolotti di cari ci siamo in un cari ceto dove troviamo anche numerose altre specie interessanti qua c’è un alberello di ontano ontano nero ma troviamo anche la periploca che è una specie di rampicante che va appunto a arrampicarsi su altri alberi ed è una specie appunto legata a questo tipo di ambienti ma ci sono anche numerose altre
specie come per esempio il salicone Salix cinerea nell’area e altre specie.

Adesso siamo sul viale perpendicolare a costa per cui ci andiamo avvicinare progressivamente al mare quaggiù in fondo vedete il dialetto che conduce alla villa borbone anche questa del xviii
secolo per cui adesso avvicinandosi a costa osserveremo il mutare delle specie che hanno bisogno di adattamenti particolari per poter prosperare in un ambiente che vede progressivamente
diminuire la disponibilità di acqua dolce aumentare l’irraggiamento solare quindi l’esposizione anche alle agenti atmosferici e oltretutto mano a mano che ci avviciniamo al mare aumenta anche l’instabilità geologica perché sapete che le dune costiere sono ambienti in continuo movimento e tu qui l’ambiente sta cambiando dalla dal bosco della foresta siamo abbassati in una macchia è una macchia di tipo mediterraneo dove spiccano per esempio il ginepro coccolone che troviamo qua la stracciabraghe la Smilax aspera. Adesso sono senza fiore
per cui faccio fatica a distinguere il salvifolius dal creticus uno ha il fiore bianco l’altro ha il fiore rosa ma al momento è presto per vedere la fioritura rose altre specie che adesso cercheremo
di incontrare e qui ci troviamo circa 150 metri da costa abbiamo lasciato la macchia e ci troviamo in questa gariga sono dune ancora mobili non completamente stabilizzate ma vedete la sostanza organica e la ritenzione idrica e ancora già sufficiente per poter far crescere numerose specie di piante ci sono ancora qua e là delle piante isolate di di ginepro più varie specie erbacee che crescono sulla sabbia una delle specie chiave più importanti di questo tipo di ambienti è un uccellino è il fratino che proprio in questo periodo dell’anno nidifica proprio su queste spiagge lui fa il nido sulla sabbia è uno dei problemi principali di questa specie è il calpestio della gente e anche la presenza di cani lasciati liberi senza guinzaglio i cani vanno a cercare
odorano col fiuto tutto quanto è successo spesso che vanno anche a rovinare i nidi con le uova già presente all’interno oppure precocemente fanno direttamente abbandonare il nido agli uccelli in nidificazione per cui il parco ha predisposto alcune di queste passerelle per invitare la gente a percorrere quindi a camminare qui sopra anziché andare a disturbare un ambiente  molto particolare molto sensibile al disturbo oltre a questo il calpestio della gente  va a creare dei percorsi preferenziali per il vento che inizia così inizierebbe così a erodere precocemente queste dune costiere che sono un ambiente estremamente raro perché un po’ ovunque in tutta Italia le coste sono state diciamo colonizzate dall’uomo per realizzare impianti balneari o laddove ci sono spiagge un pochino più lasciate libere e comunque c’è attività di trattori e ruspe che periodicamente durante l’anno vanno a ripulire e quindi a modificare la norma le fisionomie alla morbosa normale morfologia anche di questi ambienti per cui sono particolarmente preziosi importanti da conoscere e preservare avviciniamoci ancora al mare che già lo
vedete dalla giù in fondo ecco adesso vi faccio vedere alcune specie tipiche degli ambienti sabbiosi vedete qui siamo proprio sulla sabbia e questa è la silene colorata è una specie
tipica proprio di questo tipo di ambienti particolarmente instabili particolarmente mutevoli e un’altra specie tipica sempre degli ambienti sabbiosi e questa piantina che è l’euforbia delle spiagge in cui abbiamo l’Eringio marittimo ma  anche questa una specie che colonizza gli ambienti sabbiosi dunali.
laggiù in fondo ci sono le gru dei cantieri navali di Viareggio ma qui più vicino si può notare il profilo geometrico delle dune costiere vedete qua siamo in un in un basso morfologico ma subito allontanandosi dal mare troviamo di nuovo un’altra dura per cui le dune sono strutture che si ripetono inizi inizia lungo costa con una prima berma di tempesta per poi arrivare alla prima ad una successivamente alla seconda ad una e tutte queste si vengono a formare prevalentemente con il deposito di sabbia dovuto alla presenza in particolare di una specie che è la ammofila
arenaria.

Adesso la cerchiamo e andiamo a vedere. Ecco qui si vede molto bene queste giovani piantine di ammofila sono proprio le piante stesse che permettono il deposito di sedimenti sabbiosi per cui la dove nasce una piantina inizia a accumularsi sabbia ecco guardate nel piccolo questi giovani piantine vedete che appunto si inizia a formare un’increspatura nella sabbia col
crescere della pianta e con il moltiplicarsi delle folli né la deposizione dei sedimenti sabbiosi aumenta fino a diventare un monticello e per poi diventare infine una vera e propria d’una un cordone dunale completo e in questo ambiente così suggestivo così particolare così raro così prezioso questo breve excursus finisce qua con aic in tasca ni.com se questo video vi è piaciuto per favore mettete un bel like iscrivetevi al canale e fate clic sulla campanellina per ricevere tutti gli aggiornamenti quando esce un nuovo video riceverete così la notifica quando esce un nuovo
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