Buongiorno da Hikingtuscany.com alla scoperta del Lago di Sibolla!
Come vedete di nuovo in bicicletta un po’ perché mi piace andare in bicicletta. Vado al lavoro quasi sempre in bicicletta e quindi mi sono detto perché non raggiungere il posto dove voglio
andare oggi di nuovo in bicicletta. Normalmente l’avrei fatto in automobile perché il percorso che mi accingo a fare sarà a piedi, rigorosamente a piedi, e quindi avrei calzato gli scarponi da trekking per raggiungere il posto in automobile. Ma visto il caro carburanti, visto il mio amore per la bicicletta non potevo che non andare in bicicletta. Ripetizioni a parte stiamo affrontando questa bella strada di campagna per raggiungere il laghetto di Sibolla.
Andiamo a vedere la situazione tardo vernale siamo ormai ai primi di marzo e vediamo che cosa ci riserva questa splendida area protetta. Ed ecco che dalla bicicletta sono sceso per proseguire a piedi lungo i sentieri del Lago di Sibolla. Eccoci amici avete visto sia stiamo entrando attraverso questo sentiero nel nell’area del laghetto di Sibolla e nonostante ci troviamo in un area protetta avete visto che l’incuria ma soprattutto e l’inciviltà e l’insensibilità per la natura per i tesori che che ancora sono in mezzo a noi ancora si fa vedere attraverso queste
piccole e veramente irritanti discariche abusive.
Abbiamo visto degli inerti edili lasciati nel mezzo al sentiero che magari sono stati buttati per tappare una piccola buca ma non hanno veramente alcun senso funzionale. Purtroppo ancora una irritantissima mini discarica abusiva di inerti edili, qui troviamo piastrelle e pezzi di calcinacci abbandonati qua in mezzo all’area protetta. Vedete qua alla mia sinistra ci sono già alcuni lembi del lago. Adesso proseguiamo e vediamo i tesori che ci riserva il lago di Sibolla. Ecco questo sentiero che sto percorrendo è anche definito Variante via Francigena. Eì uno dei sentieri che circonda il laghetto di Sibolla. Cos’è una variante della via francigena? ben sapete la via francigena è quell antica strada medioevale che collegava Roma a Canterbury seguendo quello che era stato il percorso dell’arcivescovo di Canterbury nel suo pellegrinaggio verso Roma. Questa via è in realtà non è un semplice itinerario ma storicamente è stato percorso dai pellegrini di mezzo mondo seguendo in realtà un fascio di strade, un fascio di percorsi quindi, non solo un singolo tracciato ma una serie di percorsi. Questa è definita oggi essere una variante della via francigena. In realtà la via francigena di oggi va a percorrere quelle che sono prevalentemente strade sterrate, strade di campagna e strade a basso traffico per collegare i principali snodi di
questa antica strada. In questa zona gli snodi principali sono quello di Altopascio per poi arrivare a Lucca. Ecco invece qui troviamo un tronco d’albero quasi intero, vecchio e ormai caduto a terra e vedete le tracce della marcescenza sono molto evidenti. Questo non è un segno dell’incuria, questo non è un segno di abbandono ma anzi è uno scrigno di biodiversità come ho avuto modo di spiegare anche in altri video. Gli alberi caduti a terra ospitano numerose specie di insetti e quindi sono anche fonte di alimentazione per altri animali oltre che di una miriade di altri piccolissimi esseri viventi funghi batteri e quindi sono un vero e proprio micro ecosistema fondamentale per la natura che è tutta interconnessa.
E qui siamo proprio davanti ad un casottino di mattoni che altro non è che un casotto di protezione della calla che si trova appunto su questo torrentello che vedete alle mie spalle e che è appunto il fosso di Sibolla che è un piccolo canale, unico emissario quel laghetto. Per cui le acque in eccesso dal lago anche in base a come posizionata la calla, confluiscono in questo canale che poi va a finire e dentro proprio al Padule di Fucecchio che quindi ne raccoglie le acque. Ecco vedete in questo momento c’è una debole corrente di acqua in uscita nel laghetto per cui siano
alla fine dell’inverno e appunto l’eccesso di acqua comunque permette un leggero flusso verso il Padule. Quello che salta di più all’occhio però sono questi i cordoni verdi di alghe. Vedete sull’altra sponda addirittura formano delle specie di di bolle molto brutte a vedersi. Questi sono fenomeni di eutrofizzazione cioè con eccessiva quantità di nutrienti nel suolo che portano ad una sovra crescita di questi vegetali algali proprio nel nell’acqua.
Questo è dovuto principalmente all’effetto della precipitazione dei campi che circondano la gran parte del lago di Sibolla.
Qui siamo proprio a fianco del casotto della calla, vedete questa è l’acqua del laghetto che arriva in questa presa d’acqua.
E queste questa bella fioritura di ranunculus ficaria che gialleggia tra i rovi.
Ecco una delle formazioni vegetali più interessanti che possiamo trovare qui al lago di Sibolla: il cariceto.
Ecco vedete alle mie spalle là in mezzo agli alberi dove c’è ancora un ristagno d’acqua emergono alcuni cespugli di carici che formano il caricentro cioè la vegetazione dominata dalle carici. In
particolare qua troviamo la Carex elata più anche altre specie di carici che formano questi cespugli, questi isolotti che affondano le proprie radici proprio nel suolo allagato.
E questo prato che si trova alle mie spalle che attualmente sembra così marroncino e insignificante è in realtà uno degli spettacoli della natura più incredibili della zona. Qui infatti a primavera spuntano fiori bianchi del narciso poetico che in lucchesia taluni che chiamano giunchiglie e che fiorisce veramente rigoglioso in un prato tutto tappezzato di bianco, del bianco candido dei fiori del narciso. Avete visto stanno già germogliando le foglioline fresche e giovani che porteranno le piantine a fiorire in primavera. Quindi se avete occasione tornate qui anche in maniera autonoma o con una delle visite organizzate e guidate per ammirare questo spettacolo della natura che si manifesterà proprio qui al lago di Sibolla.
Ecco un’altra formazione vegetazionale veramente interessante è appunto il bosco igrofilo che vedete alle mie spalle. Un bosco prevalentemente dominato da salici a volte troviamo dei pioppi o anche degli degli ontani che anche qui hanno le radici completamente immerse nell’acqua. Quindi sono appunto specie in grado di tollerare questo grado di allagamento con degli adattamenti particolari come per esempio le lenticelle che sono delle piccole aperture proprio sul tronco che permettono l’ossigenazione che non può arrivare dall’apparato radicale. E anche il salicone, Salix cinerea, è in fiore. Guardate che meraviglia questi alberi completamente ricoperti di fiori, come si stagliano nel celeste del cielo!
Meraviglioso!
Eccoci qui nei pressi della passerella che conduce all’osservatorio faunistico ma purtroppo la troviamo inibita all’accesso. Vedete sono proprio di fronte alla passerella che conduce all’osservatorio per osservare proprio il laghetto vero e proprio. Ma la transenna col divieto ci impedisce di proseguire. E’ un vero peccato perché lo spettacolo avrebbe potuto essere veramente incredibile visto anche la presenza di uccelli nidificanti come le spazzole per cui non entriamo. Probabilmente ci sono problemi o sulla passerella inagibile o proprio sull’osservatorio per cui evitiamo di addentrarci.
Purtroppo l’accesso all’osservatorio inibito per cui dobbiamo accontentarci di vedere il lago da una certa distanza. E’ un vero peccato ma questa è la situazione. Comunque possiamo vedere un cormorano, un germano, una folaga.
Ecco anche l’airone cenerino è in nidificazione avanzata. Qui stiamo osservando un piccolo lembo di garzaia ovvero il luogo dove gli aironi, di varie specie, nidificano. Vedete c’è molto movimento. Ci sono i nidi. Ecco questi sono adulti vedete i colori dell’airone cinerino sono molto contrastati proprio perché sono in nidificazione in questo momento. La spatola ha iniziato a nidificare qui in Toscana per la prima volta alcuni anni fa e non ha più smesso. Guardate che bella la livrea nuziale di questi uccelli, le spatole. Anche i gigli gialli iniziano a germogliare emergendo dall’acqua per apprestarsi a fiorire intorno a maggio.
Mentre faccio ritorno lungo i sentieri del lago di Sibolla vorrei precisare che questa ovviamente non vuole essere una presentazione esaustiva dell’area protetta ma soltanto un invito a venirla a visitare. Per le sue ricchezze naturalistiche, che devo dire, purtroppo, si sono andate depauperando nel corso degli anni. Qui infatti sopravvivevano dei relitti glaciali delle specie di piante carnivore come la Drosera rutundifolia e molte altre che purtroppo qui si sono estinte probabilmente per sempre. Anche a causa dei cambiamenti climatici ma soprattutto a causa dei cambiamenti ambientali dovuti principalmente all’azione dell’uomo. Quindi questo vuole essere anche un invito a prendere consapevolezza dei beni naturali che ci circondano e del valore che hanno per la sopravvivenza umana. Perché sono i piccoli tasselli di una rete strutturale funzionale prodottasi con l’evoluzione dei sistemi naturali e che ci ha sostenuto per tutta la storia dell’uomo da quando l’uomo è comparso sulla terra fino ad oggi. Oggi purtroppo l’uomo ha smesso di avere consapevolezza del valore che i sistemi naturali hanno e dei servizi gratuiti che essi offrono all’umanità. Ha smesso e ha iniziato già da secoli a impoverire sempre di più queste risorse naturali. Ma voglio salutarvi con la speranza di ritrovarci insieme per delle nuove escursioni. Quindi vi invito a seguire il canale Youtube. Iscriversi al canale è gratuito e riceverete la notifica quando usciranno dei miei nuovi video. Inoltre potete iscrivervi alla pagina Facebook Hikingtuscany.com per avere tutte le novità circa le escursioni che metto in programma. Con questo è tutto. Un caro saluto da Andrea Innocenti, la vostra guida ambientale escursionistica. Dal Lago di Sibolla, ciao!